martedì 22 novembre 2011

BIOGRAFIA DEGLI HEROES DEL SILENCIO


TERZA PARTE (1993-1996) e la breve reunion del 2007


1993


Durante i primi mesi dell'anno gli Héroes vanno a Londra per dedicarsi alla registrazione del loro nuovo album. Negli studi Gallery, ritornano a contare su Phil Manzanera nelle vesti di produttore. La composizione dei brani viene fatta in soli quindici giorni, e subito dopo entrano a registrare nello studio, dopo essersi a mala pena riposati dalla precedente serie di concerti. Il processo di registrazione, e il miraggio di quello che sarebbe stato il loro nuovo disco, è realizzato di nuovo negli studi londinesi Metropolis, che durò fino al mese di marzo.


Una volta terminata la registrazione, gli Héroes si prendono delle meritate vacanze. Enrique viaggia a Cuba, Juan viaggia in Galizia e Creta, Joaquín e Pedro rimangono a riposare a Saragozza.

Nel mese di aprile, la band si rinchiude nella sala prove  per preparare il tour del nuovo album che non tardò molto ad essere pubblicato. Come aperitivo di quello che sarà un anno pieno di concerti, a maggio suonano in Portogallo.

A giugno, esce in maniera simultanea in tutta l'Europa l'atteso disco, chiamato "El Espiritu del Vino", un doppio LP e CD, preceduto un mese prima dal singolo "Nuestros Nombres".



Fino al momento della registrazione de "El Espiritu del Vino", gli Héroes si erano tenuti a distanza dai dischi super prodotti, cercando in ogni modo di far si che i loro lavori fossero un fedele riflesso di quello che era la band sul palco. Con la pubblicazione di questo album si vede un cambiamento di criterio e di mentalità, presentandosi come un disco musicalmente complesso, composto da suoni multipli, sfumature ed arrangiamenti con vari strumenti. Tanto è vero che ritornano perfino ad introdurre le tastiere in alcuni brani, precisamente l'organo Hammond ed il piano, registrati dal loro amico Copi. Oltre a questa collaborazione, anche Phil Manzanera lascia la sua impronta attraverso alcuni parti di chitarra.



Oltre alla metodologia applicata durante la registrazione del disco, ci sono anche cambiamenti in quella che è la composizione e lo stile musicale. Malgrado tutto il mistero, gli enigmi e l'estetica gotica ed oscura (che sono già una costante nei testi del gruppo), "El Espiritu del Vino" è un disco duro e potente; intriso di lirismo, brillantezza e di luce, con delle chitarre molto più "rock" ed affilate. Inoltre, la maturità della band risulta palese nel nuovo disco tanto nella musica quanto nei testi di Enrique, che raccolgono la sua crescente inquietudine per le culture orientali, nelle quali si addentra attraverso i viaggi e la lettura.  



In questa occasione tutto il "mondo" concorda  (perfino la stampa più critica) col fatto che "El Espiritu del Vino" non sia solo il miglior disco degli Héroes fino a quel momento, ma anche uno dei migliori della storia della musica spagnola. Nonostante l'opinione dei fans e della stampa specializzata, anni più tardi qualcuno degli Héroes sostenne che il miglior lavoro della band fu "Senderos de Traición", e che "El Espiritu del Vino", al margine dell'illusione immessa nella sua registrazione e dei mezzi disponibili, non fosse il migliore disco del gruppo poiché la stanchezza fisica e mentale nel momento della registrazione, e le conseguenze degli eccessi della tournèe precedente li fecero commettere alcuni errori. Questi errori fanno si che l'album non sia perfetto, come per esempio la durata eccessiva delle canzoni e del disco in generale, ed il scarso feeling tra i membri del gruppo durante la composizione dei brani.



In quanto alla presentazione grafica del disco, questo fu il culmine di un'estetica iniziata con “Senda’91”, ideata da Pedro Magro, il cui stile impregnerebbe l'immagine globale della band e nel quale si continuerebbe a giocare con gli enigmi ed il simbolismo, essendogli stato concesso di creare un simbolo diverso per ogni brano dell'album. Oltre al lato puramente estetico, nel libretto del disco sono presenti per la prima volta i testi delle canzoni sia in castigliano che in inglese, e cio' dimostra la proiezione internazionale della band

Nel momento di preparare quello che sarebbe dovuto chiamarsi "El camino del Exceso Tour (La tournèe internazionale di promozione de "El Espiritu del Vino"), gli Héroes, per richiesta di Juan Valdivia si vedono obbligati ad incorporare un nuovo musicista nella formazione, vista la complessità musicale del disco. Il prescelto è Alan Boguslavsky, un chitarrista nato a Los Angeles (USA) ma residente a Città del Messico. Alan era amico della band già da alcuni anni, in quanto il manager del gruppo Pito e Pedro Andreu lo conobbero in occasione di una festa nella casa della cantante dei "Kenny y los Eléctricos", band nella quale militava. La casa discografica EMI non fu d'accordo con la sua entrata nel gruppo e mantenne Alan al margine delle sessioni fotografiche di promozione e si rifiutò di trattarlo come un nuovo membro degli Héroes del Silencio, considerandolo sempre come un semplice musicista turnista o come un chitarrista di appoggio. Per quel che riguarda il gruppo, sin dal primo momento lo trattarono come uno di loro. I motivi della scelta di un messicano, e non di un spagnolo o direttamente un  saragozzano, è dovuta al fatto che mettere improvvisamente un ragazzo di Saragozza in mezzo a tutto "il mondo" che circondava gli Héroes sarebbe stato molto complicato per lui. Pertanto, pensavano che il candidato doveva essere qualcuno abituato a vivere in maniera "bohemien".


Perciò, dopo la pubblicazione de "El espiritu del Vino" e con Alan Boguslavsky come nuovo chitarrista della band, si dà inizio al tour "El camino del Exceso”, una tournèe divisa in tre grandi tappe:  Spagna, Europa ed America latina. Il concerto celebrato il 16 giugno al Palazzo dello Sport di Madrid è registrato da l’emittente Televisión Española, fu successivamente mandato in onda.


Martedì 20 Luglio di quello stesso anno, Sua Maestà Don Felipe di Borbone, il Principe delle Asturie, riceve in udienza gli Héroes del Silencio nel Palazzo dell'Operetta, a Madrid. Questa fu la prima volta nella storia che un membro della Casa Reale spagnola riceve un gruppo rock nel Palazzo dell'Operetta, ed il motivo fu quello di congratularsi e riconoscere agli Héroes il merito di diffondere la lingua castigliana con la loro musica per tutta l’Europa. Durante questo incontro gli Héroes poterono parlare per quindici minuti con l'erede della Corona spagnola di musica e dei Led Zeppelin, gruppo ammirato sia dal Principe che dagli Héroes. L'atto fu criticato da un settore dei fans del gruppo che tacciavano gli Héroes di incoerenza. Queste critiche furono ribattute dai membri della band chiarendo che la non condivisione delle idee politiche prescinde dal rispetto verso le persone importanti. Nonostante tutto, terminato l'incontro Bunbury si dichiara anti-monarchico davanti ai media.




Durante tutto il secondo semestre dell'anno, gli Héroes realizzano più di  cento concerti tra la Spagna e l’Europa, ottenendo ovunque un  meritato successo ed un'enorme ripercussione nei differenti paesi che visitano, suonando in grandi locali all'aperto e negli stadi. Prima di cominciare la tournèe nell'America latina si prendono alcuni mesi di riposo approfittando del periodo natalizio.



1994


Durante i primi mesi dell'anno gli Héroes del Silencio rimangono a riposarsi a Saragozza dopo la lunga tournèe in giro per l'Europa e preparano il tour americano. Durante questo tempo Enrique Bunbury ritorna a realizzare lavori di produzione col nuovo disco del gruppo saragozzano Las Novias, intitolato "Todo/Nada sigue igual". Questa volta il disco è pubblicato sotto l’etichetta discografica "A la inversa records" creata proprio da Enrique e dai Las Novias. Sotto questa stessa etichetta si prepara il lancio di "Zaragoza Vive”, una compilation con ventidue brani di differenti banda saragozzane, nella quale gli Héroes partecipano con il loro pezzo "Los Placeres de la Pobreza". Questo album fu pubblicato l'anno seguente.



Il 1994 potrebbe essere considerato l'anno più sfortunato della storia della band. La prima disgrazia fu quando a gennaio venne a mancare Martin, che fu per molto tempo il road manager della band, e questo fatto destabilizzo' parecchio il coraggio ed il morale di tutti. Il 9 marzo Enrique Bunbury partecipa ad un esibizione sorpresa nel bar saragozzano "La Estación del Silencio" di  proprietà del suo amico Antonio Estación (bassista dei Niños del Brasil). Questa esibizione fu presentata come il concerto di "Sándalo Pachuli" per evitare eccessive affluenze e mantenere "la sorpresa". Troviamo Bunbury alla voce, Copi, che collaborò nella registrazione di "El espiritu del vino" alle tastiere ed Alan Boguslavsky neii cori in alcune canzoni. Interpretano versioni dei classici di Elvis Presley, John Lennon, David Bowie, Tom Waits e Free.



Ma quell'anno il decesso di Martin non fu l'unica disgrazia per gli Héroes del Silencio. In marzo, durante le festività della Settimana Santa, Rafael Ortiz di Landázuri, fratello di Enrique Bunbury, fu accoltellato in un bar durante una rissa e purtroppo perse la vita. Questo fatto accadde pochi giorni prima di iniziare la tournèe americana, ma il professionismo della band e Bunbury, in quel momento molto influenzato dalle filosofie orientali come l’induismo, li fanno proseguire e continuare la loro attività anche con gli eventuali compromessi. 

Finalmente, ad aprile inizia la tanto attesa tournèe. Al contrario dei tour in Spagna ed Europa, quella americana consiste in una serie di esibizioni in sale piccole, cominciando dal Messico e proseguendo in Cile ed Argentina per un totale di venticinque concerti. Se per qualche momento il successo li aveva dato alla testa, la tournèe li fa ritornare alla realtà poiché in America sono dei perfetti sconosciuti, e si trovavano in ogni momento nelle stesse condizioni di un qualunque gruppo che comincia da zero, esibendosi in sale e piccoli locali di capienza non superiore ai mille posti. Questa tournèe servì, tra le altre cose, per farsi conoscere in tutta l’America e ad aprirsi al mercato americano, benché la loro consacrazione in questo continente arrivò solo un anno più tardi.


Alla fine di giugno il gruppo lascia il nuovo continente per continuare la tournèe in Europa, e partecipando a diversi festival estivi in Germania e Finlandia.

Come ricordo della tournèe più lunga, intensa e di successo di tutta la carriera degli Héroes fino a quel momento, a Luglio venne pubblicato in edizione limitata "Héroes del Silencio en directo". In questo box si aggiunge il video in VHS del concerto celebrato il 16 giugno 1993 nel Palazzo dello sport di Madrid che fu registrato da "Televisión Española;  un libro con la biografia e i dati delle tournèe del gruppo;  ed un Maxi con versioni dal vivo ed acustiche di "Flor de loto", "Mar adentro" e "La Herida". L'idea del gruppo era quella di pubblicare un album dal vivo del concerto del 5 gennaio 1994 a Saragozza, il quale fu registrato, ma con il rilascio dello special box la pubblicazione di questo materiale è stata cancellata definitivamente. Finalmente, dopo due anni di intenso lavoro tra la  tournèe “Senda ‘91” che si prolungò fino al 1992, la registrazione e composizione di "El espiritu del Vino" e il tour "El camino del Exceso” (che occupò gran parte del 1993 e 1994) la band può concedersi un attimo di sosta. Nel mese di agosto ogni membro del gruppo va in vacanza per conto proprio, ad esempio Enrique Bunbury viaggia in India e Nepal.


È evidente che "El espiritu del Vino" sia da considerare come l'album di consacrazione degli Hèroes, arrivando praticamente ad eguagliare il numero di vendite del disco più venduto della storia del gruppo,  "Senderos de traición ", e che il tour “El camino del Exceso” sancì il lancio definitivo della band verso il pubblico ed il mercato europeo e sudamericano; e nonostante l'immenso successo artistico e professionale degli Héroes come gruppo musicale, le relazioni personali tra i musicisti vanno deteriorandosi sempre di più

I due anni di lavoro senza  sosta da quando nel 1992 finirono il tour “Senda 91-92”  fino al 1994 quando finì il tour "El camino del Exceso”, con la registrazione di un disco in mezzo, finirono per esaurire il gruppo sia fisicamente  che mentalmente. Tutto questo sommato agli eccessi con le droghe, a tutta la pressione mediatica che circonda il gruppo, alla morte di Martin e di Rafael, ai problemi e alle discrepanze economiche ed imprenditoriali con la casa discografica, all'abbandono di Pito (storico manager del gruppo), ecc.., finiscono per rarefare l'ambiente dentro il gruppo. Di fronte a tutti questi problemi le possibilità sono due:  permettere che tutto ciò conduca il gruppo alla sua fine o cercare delle soluzioni per poter andare avanti.



È  la seconda opzione quella che decidono di scegliere. Nel settembre del 1994, dopo le ferie, i membri del gruppo decidono di praticare una specie di "ritiro spirituale", isolandosi da tutto il mondo eccetto che da loro stessi, prima di intraprendere la composizione e la registrazione di un nuovo disco. Su raccomandazione di un amico di Juan Valdivia, si recano a l’Hospital de Benasque, un hotel-rifugio di aspetto rustico, ubicato a Pirineo Aragonés precisamente nelle Llanos del Hospital, nella Valle di Benasque (Huesca). Approfittando della bassa stagione, gli Héroes del Silencio si rinchiudono nell’hotel fino alla fine dell’anno, e lì passano due mesi per parlare e risolvere i loro problemi, comporre e registrare materiale per il futuro album.


1995


Agli inizi del 1995 lasciano Benasque e si trasferiscono a Londra, precisamente ad High Wycombe, in alcuni appartamenti di Phil Manzanera dove normalmente alloggiano i musicisti per preparare i loro dischi. Lì continuano fino a febbraio la loro "reclusione" fino a quando non ebbero profilato la composizione dei brani del nuovo disco. Durante tutto questo periodo di isolamento riescono a riproporre molte cose e cambiare alcuni aspetti del loro modo abituale di lavorare. 




Il primo cambiamento che si produce nella loro dinamica di lavoro è la ricerca di un nuovo produttore. Il motivo per il quale decidono di  prescindere dai lavori di produzione di Phil Manzanera è la grande amicizia che arriva ad intavolarsi tra il gruppo e Phil.  Questa amicizia ostacola in molte occasioni le decisioni da prendere di entrambi. Quello che necessitano in questo momento di cambiamento è qualcuno che li imponga disciplina ed autorità, e che sappia canalizzare l'energia e il talento della band in una stessa direzione, dato i grossi dissapori musicali che esistevano ancora tra Juan Valdivia ed Enrique Bunbury.



Per questo lavoro si mescolano le carte con nomi del calibro di Bob Rock e Mick Clink, produttori dei Metallica e Guns N' Roses, ma alla fine si opta per Bob Ezrin, che aveva già lavorato per Lou Reed, Alice Cooper, Kiss, Peter Gabriel e Pink Floyd.

Il cambio di produttore non fu l'unico cambiamento che ci fu dentro l'ambiente degli Héroes. La band chiude le relazioni con l'ufficio di management 10/diez e con Pito, il loro manager personale che aveva lavorato con loro sin dagli inizi. Il motivo non fu mai chiarito dal gruppo. Il loro nuovo manager fu Claire King, una dirigente appartenente alla EMI England.

Perciò, gli Héroes vanno a Los Angeles per cominciare la registrazione del loro nuovo disco sotto la direzione del produttore Bob Ezrin e dell'ingegnere del suono Andrew Jackson. Bob Ezrin consiglia loro di fare un disco di puro rock & roll, forte, potente, con chitarre aggressive in puro stile Led Zeppelin, Perl Jam e Cult, e così faranno. 

Bob propone alla band di far iniziare il disco con qualcosa di impatto, con qualche sonorità caratteristica dell’Aragona. Gli Héroes scelgono il suono della Settimana Santa del Bajo Aragón Turolense, precisamente quello de  "Romper la Hora",  proveniente da uno dei nove paesi de la Ruta del Tambor y el Bombo. Questo suono consiste in un commovente tocco di tamburi e grancasse che inizia proprio alle 24 della notte tra il giovedì e il venerdì Sacro, rompendo in quell'istante un rigoroso silenzio conservato fino ad allora in maniera molto rispettosa. Questo atto si ripete da vari secoli seguendo una tradizione millenaria ed è molto rappresentativo in tutti i costumi aragonesi, perfetto per i propositi della band. Gli Héroes del Silencio per ottenere questo suono si mettono in contatto col Municipio della località di Híjar, uno dei nove paesi de la Ruta del Tambor y el Bombo, affinché facciano arrivare a Los Angeles una registrazione. Deplorevolmente, il Municipio di Híjar li invia un disco in vinile con una registrazione de la "Rompida la Hora" di pessima qualità, e dunque decidono di optare in altro modo.


Oltre ai cambi del produttore e del manager gli Héroes cercano nuovo designer grafico per la realizzazione della copertina ed il libretto del nuovo disco. In questo modo, tutta l'iconografia e l'immagine creata da Pedro Magro che aveva illustrato tutti i loro precedenti lavori e che aveva creato un'estetica personale del gruppo, viene messa  da parte ed in questa occasione per il design si incarica il collettivo Ipsum Planet. Nei mesi di Luglio ed Agosto, una volta terminato il periodo di registrazione, gli Héroes partecipano ad alcuni festival in Svizzera e Germania nell'attesa della pubblicazione del nuovo disco, il quale suppone un ritorno sulla scena dopo un anno di assenza.


Finalmente, il 18 settembre, contemporaneamente nei 26 paesi del mondo nel quale verra' pubblicato, esce il nuovo lavoro degli Héroes del Silencio intitolato "Avalancha." Il nome indica la necessità e la volontà della band di non rimanere stagnanti, di non ossidarsi e di attuare qualcosa di urgente. La presentazione si realizza nel Centro Cultural Delicias di Saragozza ed accorrono inviati speciali dal Messico, Australia, Germania, Italia, Inghilterra e Svizzera, oltre a gran parte della stampa spagnola, sommando così un totale di cento giornalisti presenti. L'atto è presieduto da Rafael Gil, presidente della EMI-Hispavox-Chrysalis. I media e circa trecento fans poterono assistere all'esecuzione dal vivo di sei nuovi pezzi del disco, in un'esibizione che comincio' con una jam acustica e che si concluse con tutta la potenza elettrica degli Héroes. Terminata la presentazione, la band si dirige a La Estación del Silencio  dove i saragozzani  Niños del Brasil e Las Novias gli rendono omaggio.



"Avalancha" è un album di puro rock & roll chiaramente influenzato da bands americane come Pearl Jam e Soundgarden, traboccante di energia, con chitarre aggressive, alcune melodie brillanti ed una base ritmica impeccabile, molto più diretto e cristallino del precedente LP.

Per il gruppo, il risultato non poté essere migliore, arrivando perfino a confessare che quella fu la prima volta che si lasciavano produrre da qualcuno. La mano di Bob Ezrin si nota dall'inizio alla fine del disco. In quanto al design grafico e  alla presentazione del libretto, in questa occasione il gruppo ritorna ad apparire nella facciata del booklet, riprendendo in questa maniera il concetto di "Senderos de Traición." All'interno si aggiungono di nuovo i testi delle canzoni sia in castigliano che in inglese, illustrati con le fotografie realizzate da Joaquín Cardiel. 

La nuova presentazione suppone una fuga degli intensi e sovraccarichi disegni che illustrarono "Senda ‘91” ed "El espiritu del Vino." Inoltre, benché Alan Boguslavsky partecipi alla composizione di tutti i brani, non appare nella copertina dell'album e all'interno del booklet (ma è comunque nominato nei crediti finali), mantenendo una certa distanza con il resto del gruppo. Qui risulta evidente che benché il resto della band lo consideri come "il quinto Héroe" non succede la stessa cosa con la casa discografica. In questa occasione, per la prima volta nella storia degli Héroes, tutte le critiche sono favorevoli ed alcuni  media arrivano perfino a chiedere scusa per non avere "trattato bene" in passato i dischi degli Héroes del Silencio. 

"Avalancha" è un lavoro perfetto sia per il gruppo che per la stampa e i fans. Il disco  raggiunge il doppio platino, superando le 200.000 copie, ed  inserisce di diritto gli Héroes  fra gli artisti spagnoli di maggior successo. Nonostante tutto, secondo una grossa parte dei fans, il miglior disco della band continua  ad essere "El Espiritu del Vino."


Dopo la pubblicazione e presentazione di "Avalancha", il 25 settembre inizia la tournèe che porta lo stesso nome del disco, precisamente da Milano. La Tournèe "Avalancha" è pianificata in maniera molto più serena e rilassata, avendo determinati giorni di riposo tra  i vari blocchi di concerti, cercando di non ripetere l'amara esperienza della tournèe precedente. Perciò, dalla fine di Settembre fino alla fine dell’anno comincia la prima fase dei concerti in Europa, realizzandone quattordici in locali e piccole sale nella sola Germania, toccando poi alcune città della Spagna e facendo alcune esibizioni in altri paesi europei come Italia, Austria, Svizzera, Olanda, Inghilterra, Ungheria, Svezia, Finlandia, Danimarca, Francia e Belgio. I concerti di "Avalancha" sono compatti, carichi di potenza, energia e aggressività, ed in essi si fa un percorso di tutti i brani emblematici della band. Una delle cose più caratteristiche di questa "gira" sono le versioni di pezzi leggendari della storia del rock come "Paranoid" dei Black Sabbath, "Rock 'n' roll" dei Led Zeppelin, "The Passenger" di Iggy Pop e "It's only Rock 'n' roll" dei Rolling Stones, tutte introdotte dentro una sempre più peculiare ed estesa  versione di "Decadencia" che divenne il brano di chiusura dei loro concerti. In alcuni di questi concerti interpretano anche dei loro pezzi in versione acustica.



A dispetto del tentativo da parte di tutta la band di prendere le cose con più calma, alla fine della prima parte della tournèe incominciano a sorgere problemi di ogni tipo che destabilizzano la tranquillità iniziale. In primo luogo incominciano ad esserci dei problemi coi rappresentanti della casa discografica relativi al rinnovamento del contratto. In secondo luogo ci sono alcuni problemi di salute per alcuni membri del gruppo, Juan Valdivia che soffre di una tendinite alla mano sinistra e  Pedro Andreu che ha problemi di cuore ed ogni volta si affatica sempre di  più. Infine, dopo il concerto di Siviglia del 5 dicembre, Enrique Bunbury si ritira dal palco perché qualcuno del pubblico lo stava sputando, è palese che le cose non sono più le stesse.

A Natale la band si prende alcune meritate ferie ed Enrique Bunbury ne approfitta per viaggiare nel sud del Messico e percorrere la Rotta Maya.


1996


L'anno comincia per gli Héroes del Silencio nel peggior modo possibile. Pedro Andreu si vede obbligato a sottoporsi ad un'intervento al cuore, e per ciò si allontana dal gruppo e dai concerti per un po' di tempo. Durante il periodo di convalescenza di Pedro, gli Héroes trovano un suo sostituto, si tratta di Ángel Bau, batterista che accompagnò tra gli altri anche Antonio Vega e Marc Ribot, il quale suona nei primi concerti dall'anno. In febbraio riprende la tournèe "Avalancha", dando inizio alla prima parte del tour in America, precisamente in Messico, realizzando un totale di dodici concerti solamente in questo paese. Più tardi iniziano una serie di concerti tanto desiderati  negli Stati Uniti. Questa parte della tournèe li porta a suonare in posti  inusuali per un gruppo rock spagnolo come Los Angeles, Chicago, Boston e New York, arrivando a realizzare sedici esibizioni negli USA.


La situazione della band e le relazioni personali tra i suoi membri ritornano a deteriorarsi ed incominciano a crescere i dissapori musicali tra Enrique Bunbury ed il resto della band, specialmente con Juan Valdivia. Bunbury propone al resto del gruppo di dare un cambio allo stile musicale degli Héroes. A lui interessano un altro tipo di correnti musicali che stavano incominciando a sorgere in Europa in quel momento, sentendosi attratto per la nuova musica elettronica più contundente ed industriale come ad esempio quella dei Kraftwerk degli anni settanta o quella dei Depeche Mode degli anni ottanta. Ad Enrique interessa il jungle ed il drum 'n' bass di Tricky, Orbital e Massive Attak, e non gradisce per niente di rimanere ancorato nel rock & roll classico. Ma come in tutti i tentativi di cambiamento nella musica degli Héroes del Silencio proposti in precedenza  dallo stesso Enrique, anche in questa occasione ritrova l’opposizione del resto del gruppo, specialmente da parte di Juan Valdivia più favorevole a mantenere lo spirito tradizionale del rock. 

Le discrepanze musicali tra Juan Valdivia ed Enrique Bunbury provocano un progressivo distanziamento tra di loro e condizionano l'ambiente intorno alla band. Inoltre, la crisi di identità che soffriva in quei momenti Enrique Bunbury gli produce un'insoddisfazione interna ed una demotivazione professionale. La situazione diventò del tutto insostenibile e  dunque gli Héroes decidono che una volta conclusa la tournèe si prenderanno un periodo di riposo affinché ognuno porti a termine i propri progetti personali. Per il momento preferirono non rendere la cosa pubblica .

Per tutto questo tempo fino alla fine della Tournèe, Enrique Bunbury si mette già a lavorare per il suo progetto solista, scrivendo testi, componendo canzoni ed approfittando del tempo di riposo tra un concerto e l’altro per cercare studi di registrazione dove potere registrare i suoi primi lavori. In questa maniera, a marzo registra cinque nuovi demos negli studi I.R.S. Records di Los Angeles ed altri tre negli  studi di San Juan di Puerto Rico.


Tra tutti questi problemi e decisioni interne della band, il tour continua e a metà aprile viaggiano in Sud America, precisamente in Ecuador, Colombia, Argentina, Uruguay, Cile e Paraguay, per poi più tardi ritornare di nuovo negli Stati Uniti. A metà di maggio ritornano in Europa per suonare in alcuni festival tedeschi e negli studi della Cadena 40 Principales di Madrid, dove registrano un concerto acustico trasmesso successivamente nelle radio e televisioni.

Agli inizi di giugno, gli Héroes ritornano in Spagna dove iniziano immediatamente la seconda parte della tournèe spagnola, che comincia il 1 giugno a Barcellona e che li porta a Bilbao, Benidorm, Madrid, Saragozza, Teruel, Valladolid, Zamora, Vigo, La Coruña, Orense, Valencia, Cuenca, Malaga, Cordova, Palma di Maiorca, Le Palme, Tenerife, per finire finalmente il 30 a Mellilla. I concerti di Saragozza e Madrid sono registrati dalla casa discografica per un possibile disco dal vivo.



A Luglio lasciano la Spagna e ritornano a suonare in Europa dove realizzano dei concerti in locali di grossa capienza in Germania e Svizzera. Ad agosto attraversano di nuovo l'Atlantico per ritornare nelle terre americane dove tra diverse esibizioni c’è anche quella al  "Monsters of Rock  festival" in Brasile (furono i primi a suonare e condivisero il palco con bands del calibro dei Mercyful Fate, Biohazard, Helloween, Motorhead, Skid Row ed Iron Maiden).

Finalmente le voci riguardanti lo scioglimento degli Héroes del Silencio arrivano ai mezzi di comunicazione e ai fans, in modo che a metà settembre la band decide di realizzare una conferenza stampa a Lima (Perù), per annunciare in maniera ufficiale la decisione di uno stop temporaneo di due anni per riposarsi e dedicarsi alle rispettive vite e progetti solisti, per poi ritornare  freschi e  rilassati. La notizia causa un'enorme dispiacere tra i fans degli Héroes proprio nel miglior momento professionale della band. Dopo avere dato la notizia, durante il resto della tournèe sud-americana, il gruppo deve sopportare le continue domande sul loro scioglimento, vedendosi obbligati a smentire ogni tipo di dicerie sui motivi della futura separazione. Come addio, e prima di finire il tour, il 28 settembre viene pubblicato un doppio album dal vivo  chiamato "Parasiempre", registrato nei concerti del 7 e 8 giugno a Madrid e Saragozza.


In questo disco si riassume ciò che fu il tour di "Avalancha", e vengono scelti i pezzi più emblematici della storia degli Héroes del Silencio, saldando il debito che la band aveva coi suoi fans dalla tournèe “El camino del Exceso”, nella quale si annullò la pubblicazione di un disco dal vivo. Si potrebbe dire che "Parasiempre" è il primo disco live degli Héroes fino ad allora, poiché i due lavori dal vivo della band, "En Directo" edito nel 1989 e "Senda ‘91”, erano dischi di breve durata e messi in vendita in edizione limitata, i quali erano degli autentici pezzi per collezionisti e alla portata di pochissimi fans. In quell'occasione ci fu anche un premio per i fans più mattinieri, in quanto con le prime 10.000 copie di "Parasiempre" fu allegato una videocassetta (VHS) con frammenti di interviste ed esibizioni della band durante la tournèe "Avalancha". Il design del libretto e del disco è realizzato da Ana Ortiz di Landázuri e Joaquín Cardiel.


Perciò, gli Héroes più preoccupati di portare a termine la tournèe che per la tournèe in sé, realizzano la loro ultima serie di concerti nel mese di ottobre nelle città di San Francisco, San Bernardino e Los Angeles. Quest’ultimo concerto finì prima del tempo a causa di alcune  sfortunate dichiarazioni fatte qualche giorno prima da Enrique Bunbury. La pioggia di oggetti sul palco fu tale che il concerto venne sospeso mentre la band suonava il brano "Parasiempre."

In questo modo, il 6 ottobre 1996, si arriva alla fine di una tournèe durata quattordici mesi nella quale si arrivano a realizzare oltre cento concerti in più di venti paesi. Termina la corsa musicale della band più importante della storia del rock & roll di stirpe spagnola, gli Héroes del Silencio.


LA BREVE REUNION DEL 2007


Nel 2006 la EMI rimasterizza digitalmente gli album in studio della band, in 4 doppi cd "ediciones especiales": a detta della EMI, i cd extra avrebbero dovuto contenere materiale inedito e rarità, in realtà sono composti da canzoni già pubblicate nelle raccolte precedenti. Unico motivo di interesse sono le tracce di "En Directo" (pubblicate per la prima volta su cd) e "Senda '91" (già fuori catalogo da molti anni)

Il 14 febbraio 2007 viene ufficialmente annunciato il ritorno degli Héroes Del Silencio (per festeggiare il ventesimo anniversario del loro debutto discografico). Tra settembre e ottobre si è svolto un tour di 10 date (Guetamala, Buenos Aires, Città Del Messico, Los Angeles, Saragozza, Siviglia, e Valencia). La novità di questo tour è l'assenza del "quinto eroe" e secondo chitarrista Alan Boguslavsky, sostituito da Gonzalo Valdivia, fratello di Juan. Durante lo stesso periodo, la EMI pubblica due boxset di vinili, prodotti esplicitamente dedicati ai collezionisti e stampati in sole 5000 copie.


Inoltre, vengono pubblicati un doppio cd e un doppio dvd che rendono omaggio all'ultima tournèe,  intitolati  entrambi "Tour 2007", il primo contiene 28 canzoni registrate in Messico ed il secondo invece il concerto tenutosi a Città del Messico con l'aggiunta di un documentario extra.

Nonostante il successo e l'entusiasmo generale della Reunion, le possibilità che gli Héroes del Silencio ritornino a comporre musica e rilasciare un nuovo album in studio sono molto scarse o pressochè nulle

Nel frattempo Enrique Bunbury continua la sua carriera solista (iniziata nel 1996) che gli ha dato parecchie soddisfazioni in Spagna e nel centro-sud America.

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